Vicenza
Prima di andare a Vicenza si consiglia una sosta a Soave,
famosa nel mondo come la culla di uno dei grandi vini bianchi d’Europa, il Soave
appunto. (Bertinoro ha un altro vino bianco di qualità, l’Albana.
Si prosegue costeggiando i monti Berici, ed ecco Vicenza:
splendida soprattutto perché non ha soltanto il Palazzo, la Chiesa, il
monumento di grandissimo valore ma è essa stessa, nel suo insieme, un’opera d’arte.
Gli studiosi attribuiscono questo privilegio alla stabilità
politica raggiunta quando, saggiamente, la città si sottomise a Venezia
mettendo fine alle lotte interne e alle guerre contro Verona e Padova, da cui
era comunque uscita dissanguata.
Sotto la Serenissima si apre così una prima stagione di
architettura gotica-veneziana i cui esempi più significativi sono i Palazzi
dei Thiene, dei Porto-Breganze, dei Da
Schio e le Case Pigafetta e Zen; poi una seconda stagione
rinascimentale ma ancora di impronta veneziana ed emiliana (con i Palazzi
Angaran, Negri, Thiene).
Infine arriva il Palladio (personaggio chiave del Rinascimento da ricordare)a
cui la città e poco dopo l’intera Europa, debbono uno stile originale e
nobilissimo, che recupera e rilancia i grandi temi dell’architettura classica greca e romana.
Il Palladio visse tra il 1508 e il 1580, ma la tradizione
palladiana avrebbe dato frutti fino al secondo secolo scorso: chi vuole
ripercorrere questa gloriosa e lunghissima avventura può visitare, in città,
almeno sette luoghi deputati: la Basilica, i Palazzi Chiericati, Valmarana, Porto, Bonin-Thiene, il Teatro Olimpico e “dulcis in fundo” la Rotonda.
Anche il Giardino Salvi, che sul finire del Cinquecento faceva parte del Palazzo dei Valmarana, merita una visita.
Vi auguro un buon viaggio!
Marina Barberini
p.s.
Gli interessati possono mandarmi un commento per conferma avvenuta lettura
p.s.
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